Nell’arco dell’esperienza umana, sin dall’infanzia gli individui elaborano schemi automatici, stabili e per lo più inconsapevoli, per far fronte alla complessità delle relazioni precoci e affettivamente salienti, e generalizzano il sistema di emozioni, pensieri, comportamenti e significati acquisiti ad altri rapporti d’amore nell’età adulta. Il risultato di tali schemi o copioni psicologici è la riproduzione, in tempi, circostanze e con persone diverse, di situazioni “antiche” che si presentano ad un tratto con la stessa carica emozionale del passato e si risolvono (purtroppo) in modo analogo.
Cambiare è possibile, purché si voglia cambiare se stessi e non l’altro e a condizione che si decida, a fronte della propria infelicità sentimentale, che qualcosa nel proprio modo di vivere le relazioni “non funzioni” come vorremmo. Maturare una disponibilità al cambiamento è, dunque, la prima sfida per chi si accosta a un percorso di psicoterapia finalizzato a recuperare l’equilibrio perduto e, in alcuni casi, mai davvero conquistato.
Lo stereotipo dominante afferma che la psicoterapia sia un impegno gravoso, un luogo doloroso e angusto: non è così. Al contrario, una terapia psicologica ha lo scopo di semplificare e accelerare il cambiamento personale e spezzare quegli schemi che impediscono la realizzazione dell’individuo. Come ogni viaggio, presenta tappe impegnative come momenti di assoluta leggerezza e gioia.Un viaggio verso l’autenticità.